Dove abita il cielo
Che cos’è la poesia... che azione è scrivere poesie? ... che cosa crea il poeta? E chi è il poeta?
È un dire nobile, da alpinista delle vette del cosmo come Neruda; o un precipitare nei burroni come il diciannovenne Rimbaud?
Yeats dice che il poeta canta: “l’amore perduto o la
pura e semplice solitudine”. Così parlerebbero Dante, Milton, Shakespeare, Shelley...
In un frammento Saffo, la prima poetessa greca,
esclama.” Eros ha sconvolto il mio cuore. Come un vento che si abbatte sulle
querce, sulle montagne”.
Per questo Montale affermerà che “esiste la realtà oltre a quello che si vede”. Artista è il nostro vate che rompe con le rime, e “ci mette nel mezzo di una verità”. Fa un percorso esistenziale. Parte da cose umili, della quotidianità, per proporre il suo pensare e arrivare ad una verità. Quale verità? Uscire dalla normalità e scoprire nell’imprevisto la “speranza” che dà calore alla vita. Invito pressante all’” occasione propizia “del momento, che la Grecia e la Roma cristiana chiameranno Kairos, il tempo “qualità”, al posto del tempo “quantità”.
Ricordiamo Ungaretti l’uomo che vive la guerra e il dolore, come noi oggi, e ci ricorda: ” l’importanza della parola con il suo rapportarsi con il silenzio circostante”.
Il nostro attuale vociare continuo si può ben definire
il nostro silenzio circostante.
Lo dico come la sento:
1
Essa nasce da
me, da sola. Non prevista, non pensata, non cercata.
2
Arriva alla
fine di percorsi. Come si
svegliasse un bimbo dentro di me e lui
prendesse le mie parole per dire la sua.
3
Tocca la verità, la capacità che ho maturato in me di percepire la vita come essa è.
E ora mi dice:
Forse se ti ascolti
Anche tu
Puoi essere poeta.
Essa è la presenza
Che ti accoglie e ti plasma.
Ti pone sereno e felice
D’esser nato e vissuto.
Come la luce del sole
E il sonno della luna.
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