martedì 19 dicembre 2023

LA PAROLA CHIAVE: CONFLITTI - Laura Pierdicchi

 

Apro l’editoriale riguardante il tema del conflitto, il quale contiene diverse implicazioni che cercherò di sviluppare brevemente.

Purtroppo, nel tempo che stiamo vivendo, la prima causa del conflitto sono le guerre che ci circondano. In questo caso, il contrasto tra popoli porta alla distruzione e l’uomo diviene un carnefice. E’ un’atmosfera carica di tensione, paura e tanto dolore. La popolazione mondiale è cresciuta a dismisura e la terra ormai è diventata un piccolo globo che non può soddisfare le esigenze di vita di tutti. Per di più, il pianeta si sta esaurendo quasi sicuramente per mano dell’uomo. Queste condizioni determinano un bisogno vitale per tante popolazioni e fomentano contrasti molteplici (comprese religioni differenti) che sfociano nel conflitto di odio, che ben conosciamo e che speriamo non si allarghi ulteriormente.

Un’altra causa che può determinare un conflitto è quella delle idee e visioni contrapposte. Ognuno ha un proprio pensiero e quando i desideri e le concezioni non incontrano l’approvazione degli altri, nascono contrasti. L’esempio più significativo è quello dei partiti politici, che alle volte rasentano l’odio.

Il conflitto può nascere anche da una tensione personale, quando si è costretti a sottostare a volontà sovrapposte che obbligano a prendere una decisione diversa dalla nostra. Può nascere un contrasto anche con se stessi quando si devono fare delle scelte che producono una lotta interna.

Il conflitto non ha barriere, può  svilupparsi in qualsiasi luogo e con qualsiasi persona, anche con chi si ama di più. A volte può essere una qualsiasi competizione, soprattutto se qualcuno vuole prevalere aggressivamente.

Riguardo allo stato emotivo/cognitivo può procurare una condizione di ansia perenne, che nelle relazioni con gli altri crea delle divergenze e contrasti, poiché ci sono coscienze con diversi gradi di evoluzione. Infatti, più una coscienza è evoluta, più si è consapevoli del pensiero degli altri. Si è così in grado di comunicare mantenendo una relazione pacifica, che in certi casi genera empatia. Viceversa, il conflitto può passare dal verbale alla rabbia e trascendere nell’azione.

Nella riflessione riguardante un conflitto morale, si può considerare filosoficamente che vi sono svariate tensioni e plurimi concetti che diversificano certi valori. Compare in ogni modo quando vi è una relazione antagonista e diviene negativo quando genera una frustrazione per il contrasto tra i nostri desideri e bisogni con quello che realmente si può attuare.

Ecco, ho cercato di evidenziare alcuni aspetti determinanti un conflitto.

 Ora lascio che gli altri approfondiscano il tema.

                                                                                                   Laura Pierdicchi

 


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