PRESENTAZIONE

venerdì 1 marzo 2024

DIALETTO E VOCI AUTENTICHE : Annalisa Teodorani

 

ANNALISA TEODORANI   (L’asasòin  d’una pavaiòta, L’assassino di una falena)

 

È  pensiero diffuso dai più, non sempre a ragione, che la poesia sia soprattutto concisione, sintesi, asciuttezza del verso. Bastano poche, precise parole per raccontare un’emozione, un mondo. Annalisa Teodorani, autrice in lingua romagnola, conosce bene quest’arte. Ha dato e continua a dare prove eccellenti in tal senso, siano da esempio i pochi testi che pubblichiamo. Si noti, nella prima poesia (Selvatica) la grazia con la quale l’autrice descrive la capacità di immedesimarsi con gli elementi della natura, e nello stesso tempo di distinguersi per l’umana consapevolezza della morte. E nella seconda (La ballata delle ombre) la naturalezza con la quale Annalisa riporta uno dei tòpoi più comuni della poesia in dialetto: il dialogo diretto con le proprie ombre, coi propri morti. Il terzo testo riportato (L’assassino di una falena) è icastico, fulminante. Attenzione, sembra ammonirci la Teodorani, ogni assassino lascia un’impronta di sé, non solo gli assassini delle falene evidentemente. Sta a noi vigilare sulle innumerevoli violenze, piccole o grandi, che ci circondano. Quasi un richiamo etico, a mio avviso, a significare quanto si possa dire con soli due versi.

Annalisa Teodorani  è degna erede di una tradizione di poesia dialettale che ha il suo fulcro nel suo paese natale, Sant’Arcangelo di Romagna. Un paese che ha dato luce a fondamentali autori del 900 quali Giuliana Rocchi, Tonino Guerra, Raffaello Baldini, Nino Pedretti, Gianni Fucci.                                                                        

  (Alfredo Panetta)

 

 

 

Saibàdga

 

Me a so saibàdga

cumè l’érba ch’la crès ti fóss

cumèe’vént, dal vólti acsèzgudébbli,

ch’e’ va do ch’u i pèr

e u n làsastègnént.

Saibàdgacumè chi chènbràch

ch’i córr, i córr, i va dalòngh

e niséun u l sa do ch’i va a murói.

Sla diferénza che mu me, par murói,

dal vólti u m bàstastèdisdòisòura una scaràna

e guardè la nòiva ch’la frólla te zìl.

  

Selvatica

Io sono selvatica/ come l’erba che cresce nei fossi/ come il vento, a volte così antipatico,/ che va dove gli pare/ e non lascia stare nulla./ Selvatica come quei cani randagi/ che corrono, corrono, vanno lontano/ e nessuno sa dove vadano a morire./ Con la differenza che a me, per morire,/ a volte basta stare seduta sopra una sedia/ e guardare la neve che frulla nel cielo.

 

 

  

La balèda dagli òmbri

 

Ò ciàpcunfidénza s’agli òmbridlachèsa

agli è a lè ch’a l m’aspétta

quant a tòurni, la sàira.

A vagh tal càmbri e lòu a l va vì

però a l m’aspétta, aspétta d’impì.

 

Spèsa la pórta, spèsa la tènda

a l zùga tra ‘d lòu, a l zùga sa me.

A i ò ciapègóst, a m so imbastardóid

a so dvént un’òmbra ch’la córr te curtóil.

  

La ballata delle ombre

Ho preso confidenza con le ombre della casa/ sono lì che mi aspettano/ quando torno, la sera./ Vado nelle camere e loro spariscono/ però mi aspettano, aspettano in piedi.// Dietro la porta, dietro la tenda/ giocano tra di loro, giocano con me./ Ci ho preso gusto, mi sono imbastardito/ sono diventato un’ombra che corre nel cortile.

 

 

  

L’asasòin d’una pavaiòta

 

L’asasòin d’una paviòta

e làsa in zóirimpròuntiarzantèdi.

 

 L’assassino di una falena

L’assassino di una falena/ lascia in giro impronte argentate.

 

Annalisa Teodorani è nata Rimini  nel 1978 , vive a Santarcangelo di Romagna. Ha all’attivo sei pubblicazioni poetiche:  “Par sénzagnént” (1999 e 2013),  “La chèrta da zugh” (2004), “Sòta la guàza” (2010), “La stasòun dagli amòuribiénchi” (2014), “Nient’altro che parole” (ebook Feltrinelli 2016), “S’un fiòur tra i cavéll”, (2022). È compresa in saggi e antologie di portata nazionale e non solo tra cui: “Poeti in romagnolo del secondo Novecento”, “Dizionario dei poeti dialettali romagnoli del Novecento”, “Italia a pezzi” e nell’antologia in lingua inglese “Poets from Romagna”. Negli anni ha attivato collaborazione con artisti, partecipando a festival e rassegne letterarie anche fuori Regione.

 

 

 


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