Due poesie inedite di Donatella Nardin
Tra cenere e fuoco
*
Il vuoto sobilla il sentire,
dal nulla accende stupefazioni,
cenere e fuoco uniti a ricordo
nella scintilla.
É tutto quello che resta nel visitare
il silenzio, trafittura la spoglia
addossata a una scomparsa.
Hai lasciato la casa ondeggiare
sull’acqua ma svanendo eterno
nel cuore rimani.
La casa
Gracile ondeggia nel cuore
la casa ché il suo presente
è una pagina bianca
un po’ polverosa scagliata
in avanti dalla memoria.
Tintinna nell’eco una voce,
molecola dolce nel dire
ancora ti amo, da dove non so,
umano il vuoto, dimentico
il fiore da lontano nutre,
accoglie, protegge.
OLTRE I CONFINI - poesia edita
tratta da Neumi di Laura Pierdicchi (Rebellato 1983)
Come petali
si staccano
e se ne vanno col vento
oltre i confini del campo
così
spariscono i visi
gli sguardi –
i modi
le parole di
tutti coloro
al cui
braccio mi stringevo
e il vuoto si allarga
per lasciarmi passare
da
sola
ora
che so camminare
anche se al vento
chiedo mi porti - una volta -
oltre i confini del campo.
Dal tuo silenzio - poesia edita
tratta da Il fruscio feroce degli ulivi di Angela Caccia (Fara 2013)
conto dalla tua
morte avessero consumato
ogni
familiarità
e di te che mi
sei radice e chioma
non mi
rimanesse che qualche filamento.
Il tempo è un
oceano inclemente
separa la
battigia dall’orizzonte
un’onda da
lontano rotola
a riva
sciaborda e
a volte
li lega insieme
al rumore eterno del
mare.
Tu la grande
assenza
io il vuoto che
riempivi
non sarà mai
una lapide a dirmi dove sei
se dal tuo
silenzio a questo foglio
un verso ci
annoda ancora.
Nessun commento:
Posta un commento