lunedì 4 novembre 2024

LA ROSA DI DICEMBRE - Ricordo di Domenico Cipriano

 
Dio ci ha donato la memoria, così possiamo avere le rose anche a dicembre (James Matthew Barrie) 

Il tempore di un’auto in partenza

 Ci sono ricordi che apparentemente non sono importanti nella nostra vita, eppure sono lì ad aspettarci e riapparire ogni volta in cui il nostro stato d’animo ci riporta quella sensazione vissuta. Così è per questo frammento di esistenza riapparso da un lontano dicembre.

Ero appena salito in auto, in una di quelle giornate in cui il buio della sera arriva molto presto, rendendo tutto avvolgente e silenzioso. Avrò avuto diciassette anni o giù di lì e stavo aspettando che arrivasse mio padre per accompagnarlo in un paesino vicino e, per il freddo, avevo acceso il riscaldamento dell’auto. Avevo inserito nell’autoradio una musicassetta dei Deep Purle, una registrazione pubblicata da poco che volevo ascoltare durante il tragitto. L’attesa fu un po’ più lunga, ma si rivelò improvvisamente piacevole, forse per il calore che pian piano avvolgeva l’abitacolo o per la musica che avevo iniziato ad ascoltare o, ancora, per quel senso di momentanea pacatezza o per l’insieme di tutto ciò: una bolla di felicità che si sarebbe fermata dentro di me e mi avrebbe donato negli anni una piacevole nostalgia e, contemporaneamente, un senso di appagamento.

Ho sempre amato l’intimità dell’inverno perché porta con sé il bisogno di ricomporre un mondo o ritrovarlo in momenti apparentemente insignificanti, un risarcimento fatto di emozioni profonde e inspiegabili. Dopo molti anni, insistentemente, quel breve ricordo è riemerso in una poesia: “C’è sempre un risarcimento / un ciottolo di selce levigato / una disposizione del carbonio che scintilla / o il fuoco addomesticato / a sedimentare la memoria del cosmo. L’istante / dove spunta l’inizio dei pensieri / la nascita. // Ci saranno dissolvenze, la grazia di frammenti / provenienti da lontano, nelle foto / nei diagrammi dei ricordi. Solo una scena si ripete / sbucando da un’epoca scolpita / nel tepore di un’auto in partenza, in un viso trasformato. // Un dettaglio marginale – sepolto o inaccessibile – / che compensa l’angoscia / la distanza sconfinata dalle stelle”.

 


Nessun commento:

Posta un commento