venerdì 8 novembre 2024

POESIE SUL TEMA "SPIRAGLI"

                Beltà dei geli

                di Donatella Nardin - dal libro Terre d’acqua Fara Ed. 2017

 Beltà dei geli e delle invernali figure:

a passi brinati, leggeri si muove

il pomeriggio invernale

verso tramonti sempre più corti

punteggiati da un’insanabile

inanità.

Pungenti torpori e spiragli di vero

in un idillio di nevi:

ci si versa del vino in ruvidi

bicchieri da osteria per trovare

nell’evidenza del tremore

un po’ di calore.

Scivola sulle labbra screpolate

del vento un profumo intenso,

quasi ostinato di viole

in lode muta vi è rimasta incisa

la memoria assolata del fiore.


                Poesia inedita di Lucia Triolo

Scena sospettosa

inquadra

uno spiraglio

lucida la propria ombra

poi

si dilegua

nella vasca da bagno

ha lasciato

l’accappatoio

umido

e i piedi

all'ombra tutto

accade,

il passato il presente il futuro...

un fuori luogo

di spalle, di profilo

altrove fa capolino talvolta

fra oscure titubanze

il fremito di un volto

...desiderio,

...passione.

poi nulla

Scena sospettosa

inquadra

qualcuno

vaga

tra i propri stracci


                Poesia di Grazia Procino - dal libro Soffi di nuvole (2017)

Vorrei aprire un varco
pur sottile come uno spillo
e abitare nel cuore
di chi si sente solo.

                 Spiragli     Poesia inedita di Valentina Ciurleo

L'antica premessa coinvolge lo sguardo 

in tutte le prospettive, 

convincersi che siamo fuori dal luogo

dentro spiragli. 

E queste cose precise

assenze e presenze, 

laddove nessuno comprende.

Nella decisione di adattarsi al tempo

consolida, come un enorme abete 

che mantiene l'opera sua 

sempre verde. 

Spiragli

Cosa afferra la pelle?

Richiamo solitario

andamento del corpo.

Sulla distanza sono preparata,

concilia destini.

Le solitudini quando s'incontrano

provano a raccontare.

Non basta la corazza,

riesco a spogliare

ogni piccola parte.

Le cose invisibili nascono da vicende passate

accade di riprendere negli angoli vuoti.

Nello scarto risiede possibilità.

E solo dopo, avanzare nella strategia.

Le cose invisibili nascono dal vero

un suono preciso soccorre,

rivive da uno spiraglio.


                È il tempo (rinascita)      Poesia inedita di Giovanna Ripolo

 E' il tempo

di raccontare

di esserci

di vivere e respirare.

 

È il tempo

di fare

di riempire e ruotare

l'anima

e non solo.

 

È il tempo

di vibrare

di restituire e assaporare

la vita

e quel che arriverà. 


Prospettiva Nevski      Poesia inedita di Maurizio Rossi

 

L'ombra del cortile contiene

le voci, l'aria lieve, lo smuovere

stoviglie per il pranzo. La musica

improvvisa si distende, cancella

i muri, svolge la strada senza

fine, colma di passi e sguardi,

colma di noi, attenti a decifrare

le scritte di negozi, a canticchiare

la medesima canzone. Ma dove

sono Stravinskij, Vichinskj, andati,

e tu con loro, nel sole della Puglia

nell'aria lieve del cortile

scandita dalla voce di Battiato.


Cala il silenzio su parole senza senso     2 Poesie inedite di Lucia Lo bianco

(Per le donne vittime di violenza domestica)

 

C'è ancora il sole ad occidente

ed il caldo abbraccio cala molle

sul mio sguardo alla finestra,

i raggi giocano col nero sotto gli occhi

e mani tracciano percorsi verso il cielo.

Verrà la notte, ormai senza sapore,

più non ricordo il manto nero del conforto,

cerco i colori bianchi della luce

ma poi nascondo sangue e cicatrici.

Ora lo so che i fiori appassiranno

come i miei sogni al sorgere dell'alba

e i cocci infranti di un corpo martoriato

si perderanno in blocchi di cemento.

Eppure immagino un volo di gabbiani

come ali soffici di giovani farfalle

e la dolcezza di una sera profumata

a disegnare baci e abbracci all’orizzonte.

E non è amore ma segno senza fine

che buca l’anima in squallide catene,

e traccia solchi profondi come il mare

dove ogni lacrima si carica di sale.

E grida il sentiero delle foglie

all'imbrunire, di un pianto soffocato,

cala il silenzio su parole senza senso

e calma piatta scende lieve come neve.

Invano attendo la carezza di un tramonto

su pelle e viso dove vive la violenza,

abito giorni vuoti, di fragile bellezza

dove respira il tempo come soffio

e fugge il vento indomito e selvaggio.


Cosa rimane tra gli squarci

 

Ci sono attimi di pelle sulle ossa

tirata a forza su cigolii d'anima

in giorni sempre uguali e spenti,

scatti di pensieri che vacillano

sull’orlo di buie cavità disperse

sopra cupi precipizi d'alta quota.

Eppure ci sei ancora tra le crepe,

tra intercapedini fisse macerate

ma ringhia forte il getto di violenza

che fionda netto braccia doloranti.

E resti esanime, a vacillare invano

sul limitare di abissi incandescenti,

a misurare attimi di luce intermittente

mentre regala la notte i suoi fantasmi.

Cosa rimane oggi tra gli squarci

di ansie spalancate sopra il vuoto,

cosa  ci lasciano i giorni senza tempo

che rigano la pelle all’infinito:

solo le rughe a colorare un volto

e due occhi scuri che attendono la sera.

 



 

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