domenica 9 giugno 2024

TEMPO DI MEMORIA E DI PENSIERO di Ferdinando Gasparini

 Come le farfalle d’estate, e d’Inverno i fiocchi di neve, si muovono nelle nostre strade, gli esseri umani con incontri veloci.

Richiamo agli amici, invito ai conoscenti, piccole carte simili a carta d’identità, a tutti, con parole convincenti.

È giusto che sia così. I giorni sacri della nostra appartenenza all’Italia e all’Europa ci chiamano non solo al nostro dovere, ma all’orgoglio di essere “buoni e onesti” cittadini.

Perché tanto movimento, un’invasione di fogli e di carte, sedute di ascolto e piccoli banchetti d’occasione! Il cittadino sa, ogni giorno sui mass-media dibattiti continui, e poi l’aver vissuto gli ultimi cinque anni testimoni diretti del significato di aver eletto i propri rappresentanti.

Lo dico con cuore aperto: Amo l’Italia e sono felice che l’Europa si formi sempre di più, non solo di numero, ma l’essere centro di unità delle più maestose nazioni del mondo.

 Mi preme dire perché si va sfiduciati e perché molti hanno perso il desiderio di contare nel proprio mondo di appartenenza. È semplicemente un mio parere, un punto di vista maturato in anni di studio e di viva partecipazione. Lo dico semplicemente e vi aggiungo un breve chiarimento.

 L’Italia e l’Europa del cittadino, dell’individuo, hanno “fallito”. È necessario ripartire dalla persona e superare i limiti del concetto di Individuo. Lo traduco subito in politica.

L’individuo è il cittadino che va a votare e delega a qualcuno le sue scelte per i prossimi cinque anni. Dopo l’Elezione il rapporto di fatto cessa tra il votante e il votato, spesso anche totalmente sconosciuti l’uno all’altro. È fondamentale prendere atto che le cose stanno così. E le conseguenze sono “gravi”, spesso “catastrofiche”, perché portano alla solitudine del proprio essere politico del cittadino e lasciano all’eletto il” libero arbitro” di ogni cosa. (Uso il concetto di “libero arbitrio” in senso filosofico nel rispetto di ogni eletto). 

È necessario passare al concetto di persona come presenza reale di ogni elettore e di ogni eletto. Nelle nostre costituzioni questa distinzione non è stata ancora fatta, anche se vengono usati i termini di individui e di persona. (Se in questo fossi poco informato, ringrazio chi può arricchire la mia conoscenza).

Persona ha come punto di partenza l’esistere in forma di relazione. È così che si forma il nostro essere dal grembo materno e sviluppandosi aumentano le proprie appartenenze, l’essere cioè soggetto di nuove identità. Per esempio: donna, uomo, alunno, maestro, madre, padre, ateo, cristiano. Quindi un aderire a qualcosa che di poi non si cancella più e diventa la propria ricchezza di essere sé stessi. Questo vuol dire che la delega assoluta scompare, e quello che uno offre ad un altro non è la propria capacità di decidere, ma solo lo fa partecipe del proprio cammino, personale e sociale. Ripeto. In politica, vuol dire che non delego ma compartecipo quanto verrà proposto e attuato nei prossimi cinque anni, sempre in accordo diretto tra me e il mio Eletto e il corrispondente partito politico. Naturalmente perché questo avvenga si devono creare le strutture adatte al realizzo di una continua compartecipazione, cosicché le scelte politiche siano anche personali.

 Sono consapevole delle difficoltà a realizzare questo nuovo modo di fare politica. Sono allo stesso tempo arrivato alla consapevolezza che l’assenza alle urne, non obbedisce solo alla sfiducia verso quanto appartiene alla politica.

A mio avviso, come cittadino: uomo, marito, padre, docente, psicoterapeuta, il vero handicap è che il cittadino viene trattato come un numero, come è” l’individuo”, uomo e animale, dentro la propria specie. Mentre la consapevolezza di essere una persona è oggi presente in tutte le categorie sociali. Soggetto reale con propria intelligenza e volontà, portato a maturazione secondo le proprie appartenenze.  L’essere fondato sulla relazione comporta che solo questa identità riconosciuta può soddisfare l’essere umano attuale, quando viene considerato tale. È quindi riconosciuto come elettore attivo in ogni momento delle attività del proprio eletto, e della scena politica.

In viaggio verso questo traguardo dimostriamo con il voto che lo vogliamo realizzare.

 Bari 5/6/ 2024.                                        

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