sabato 21 giugno 2025

DEL MIO DIRE QUOTIDIANO: Specchio - a cura di Doris Bellomusto

 

Se esistono i numeri primi, numeri naturali maggiori di uno e divisibili solo per se stessi, esisteranno anche le parole prime, parole ricevute in dono e destinate ad annidarsi nella doppia elica del nostro DNA che lo si voglia o no.

Specchio è radice e germoglio della percezione che ho di me. Mi è sempre piaciuto guardarmi negli specchi, anche quando, senza pietà, mi mostrano i segni del tempo e i graffi ricevuti dalla vita.

Guardarmi allo specchio non significa conoscermi e questo lo so. Mi piace pensare che assomiglio al sorriso che affiora istintivamente alla mia bocca quando mi concedo vanità e leggerezza. Mi piace pensare che ogni giorno la tenerezza e la poesia che abitano il mio mondo mi ringiovaniscano il cuore.

 La vanità mi ha nutrita negli anni dell'infanzia e, a volte, è ancora qui anche se non è più tempo di giocare.

Quando pranzavo nella sala dei nonni, seduta al tavolo, di fronte a un lungo specchio, inginocchiata su una sedia scomoda, guardavo me nello specchio e mi chiedevo

a chi volessi somigliare. Ero Raffaella Carrà più volte al giorno, ma poi mi accontentavo

di somigliare alla mia maestra di danza. Masticavo sogni futili insieme alla minestra e bevevo a grandi sorsi un'allegria remota, primitiva, che a volte torna con la stessa irragionevole, illogica, infantile prepotenza.

 Succede quando cammino da sola e cerco cose che mi somigliano, le interrogo e mi spiegano chi sono e chi voglio diventare. Oggi ho raccolto una pozzanghera, una rosa, un fiore di cappero. La pozzanghera mi chiede di guardare la superficie delle cose e cercare nello specchio la verità che il mio occhio non vede. La rosa ha un'armonia perfetta di colori e simmetrie, è sgualcita quanto basta a mostrarsi matura; io non le somiglio ancora, ma la guardo con la stessa ammirazione che da bambina riservavo soltanto a Raffaella Carrà, pare che anche la rosa sia pronta a spostarsi un po' più in là, "se per caso cascasse il mondo". Il cappero fiorisce ovunque ci sia sole e sceglie sempre di fiorire sulle pietre e, forse, a questo fiore comincio a somigliare, fiorisco anche io, a dispetto.


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