domenica 9 giugno 2024

POESIE SUL TEMA "INCONTRI"

 

POESIA INEDITA DI GRAZIA PROCINO

IL NOSTRO PRIMO INCONTRO

 

Del nostro primo

incontro

ricordo tutto, è

scolpito

sulla mia pelle, nel

 mio stomaco:

l'incrocio degli

sguardi incerti

la prossemica

 altalenante

 il mi butto e le

parlo o

fingo indifferenza

 per colpire.

Gli occhi che

Perlustrano

in una ecografia

 puntigliosa

ogni centimetro

 di corpo

 visibile al di fuori

 delle vesti.

 Il sorriso prima

 timido

poi via via

convinto

che supera la

barriera

dell'essere

due estranei

destinati ad amarsi.


POESIA EDITA DI LAURA PIERDICCHI












CONTATTO

 Mi si avvicina

mi mette una mano sul fianco -

aperto un sorriso da ciac

l’aria bonaria o pressapoco.

 

Ora sento freddo

un brivido intenso

di gamba in gamba

sulla schiena e più su -

assalto malarico.

 

Poi muove la bocca.

Le parole – eco di stretta

gola di rupe montana

mi fendono il cranio.

 

Eppure persuasa

in ovatta accogliente

dolcezze e moine

appagata – partecipe

 

di onde fraterne

avevo creduto.

 

Ombre audio poesia inedita di Donatella Nardin

 

POESIE INDEDITE DI LUCIA LO BIANCO


Mediterraneo

(Al “Mare Nostrum” e a tutti i morti in mare)

 

Cominciò così, viaggio tra le onde,

tra parole scomposte di fuga sicura

e uomini scuri dalle mani grandi.

Cominciò: scalpitio di passi stanchi

fino a rive vergini di sabbie bianche,

barche profonde e scure come notte,

un vuoto abisso e false ricorrenze.

Urla e parole senza lingua né colore,

sensi smarriti in giorni senza luce

e buie lanterne nascoste ai marinai.

Ricordo ancora quei segni sulla carne,

le cicatrici marchiate rosso fuoco

e odori acri di stracci trasparenti

tirati a forza su corpi inesistenti.

E in lontananza, poi, le amiche stelle

e i verdi prati e le distese di speranze,

occhi curiosi di chi viaggia con il vento

tra bianche torri e finestre illuminate.

Continuò così, mare dipinto da abile pittore,

sonni tranquilli e risvegli tormentati,

corpi disfatti da attese all’imbrunire,

vite stracciate sui brandelli dell’ignoto.

Non era nostro quel mare immaginato

che si tingeva di anime innocenti,

non eran nostri i morbidi fondali

che preparavano un letto nell’eterno.

Finì così quel volo in cielo senza ali,

troppo vicino al sole e al suo calore,

la nostra vita dissolta senza scampo

seguiva Icaro e un sogno di salvezza.


Nel vostro cielo

(Ai miei genitori, il mio ricordo più bello)

 

Vola leggero e nitido il ricordo

di quei sorrisi che sfioravan la mia sera

e conducevano le briglie dei miei sogni,

quella materia impalpabile di seta.

E nelle notti di turbe e fantasie

era il tuo manto di mamma a confortare

mentre di padre lucida parola

restituiva logica alla nebbia.

Ripercorrevo il giorno i vostri passi

e pennellavo di luce le mie ore,

ancora adesso mi manca la miscela

formula magica delle trame più distorte.

Ora che gli anni dispersi tra le foglie

han costruito e temprato la mia pelle

ripenso forte e decisa al vostro viso

e alla dolcezza di occhi mesti e stanchi.

Ora che adulta mi scontro con il tempo

in un agone d’improbabile vittoria,

è la memoria di voi e del vostro sguardo

che mi accompagna al chiarore della luna.

Ma sarà il sole, il calore più profondo,

a disegnare di luce e d’armonia

il mio ricordo: volerà con le sue ali

e abiterà felice il vostro cielo.



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