sabato 12 aprile 2025

VOCI NITIDE DAL NOVECENTO: Sibilla Aleramo - a cura di Valentina Ciurleo


Biografia / Storia

Sibilla Aleramo, il cui vero nome era Marta Felicina (detta Rina) Faccio, era nata ad Alessandria il 14 agosto del 1876; ancora bambina si era trasferita a Civitanova Marche dove il padre dirigeva una fabbrica; giovanissima abbandonò gli studi per lavorare nell’azienda paterna, senza tuttavia trascurare di formarsi culturalmente per proprio conto. Nel 1892 fu costretta ad un infelice matrimonio riparatore, ma nonostante la nascita di un figlio e gli impegni domestici cominciò a scrivere articoli di costume e recensioni letterarie per diversi giornali, sia a Civitanova che a Milano, dove aveva soggiornato per un breve periodo entrando in contatto con un gruppo di signore impegnate in battaglie politiche e sociali, che aveva subito condiviso.

 Rientrata nelle Marche, insofferente tanto alla gretta vita provinciale che a quella coniugale cui era stata obbligata, abbandonò il marito e, essendo falliti i tentativi di ottenerne l’affidamento, anche il figlio, trasferendosi a Roma per tentare la carriera giornalistica e letteraria. Nella capitale, stabilita una forte intesa sentimentale e intellettuale con Giovanni Cena, capo redattore della rivista Nuova Antologia, riprese a collaborare a vari giornali, cominciò a partecipare a diverse iniziative sociali e assistenziali a favore delle donne e dell’infanzia e scrisse, firmandosi con lo pseudonimo attribuitole da Cena, il suo primo romanzo “Una donna”, un racconto autobiografico che le diede immediata notorietà.  Visitando in quegli stessi anni la Campagna romana dove il malariologo Angelo Celli con l’aiuto della Croce Rossa stava svolgendo una complessa azione igienico sanitaria tra le popolazioni agricole per tutelarne la salute, ebbe modo di conoscere le loro misere condizioni di vita e di lavoro.

 Profondamente colpita dalla arretratezza materiale e morale di intere famiglie di “guitti”, partecipò alla iniziativa presa da Anna Fraentzel Celli, presidente della Sezione romana dell’Unione Femminile Nazionale - l’Associazione fondata a Milano nel 1900 da Ersilia Bronzini Majno al fine di provvedere all’istruzione e alla elevazione delle donne del popolo, alla difesa della maternità, del lavoro, dell’infanzia - per creare dei rudimentali corsi di alfabetizzazione che facilitassero l’attività di medici e infermieri; nel 1907, per rendere più efficace l’azione educativa e sociale avviata dalle signore dell’Unione, sotto l’impulso di Giovanni Cena, all’iniziale gruppo scolastico, subentrò il Comitato delle Scuole per i Contadini dell’Agro romano, composto oltre che dai coniugi Celli, Cena e la Aleramo, anche dall’educatore Alessandro Marcucci e dall’artista Duilio Cambellotti.

 Le scuole in breve tempo si affermarono e la Aleramo si adoperò per propagandarle, per raccogliere fondi e consensi, per sensibilizzare la classe magistrale ad offrire il proprio contributo all’iniziativa educativa e rendere possibile il riscatto civile e sociale di tanti lavoratori. Nel 1910 il rapporto tra la Aleramo e Cena si interruppe: la fine del sodalizio con il poeta determinò per la scrittrice non solo un ulteriore cambiamento di vita, ma anche la fine di tante amicizie. Sibilla ricominciò ancora una volta la sua battaglia esistenziale e professionale: ebbe tumultuose relazioni sentimentali, scrisse romanzi, poesie, articoli, incontrando sul suo cammino numerose difficoltà che affrontò sempre con coraggio senza perdere di vista i problemi umani e sociali del suo tempo. Morì in solitudine il 13 gennaio del 1960.

 La magia dell’aurora per raccontare l’amore. Così Sibilla Aleramo traspone i sentimenti per la persona amata in versi, servendosi di una delle immagini più poetiche che esistano al mondo: l’alba.

“È l’aurora intorno” è tratta da Imminente sera, raccolta che riunisce i versi composti dall’autrice di Alessandria fra il 1936 e il 1942. Le poesie di Sibilla Aleramo si possono leggere all’interno del volume edito da Il Saggiatore curato da Silvio Raffo con prefazione di Ilaria Gaspari “Sibilla Aleramo. Tutte le poesie” (Milano, 2023).

 

“È l’aurora intorno” di Sibilla Aleramo+

È l’aurora intorno,
sei tu stesso aurora.
Batte il vento marino
sopra il bel volto e sugli intenti occhi
più d’ogni mia gloria a me cari,
e la musica del tuo spirito
e la grazia del cuore profonda
stanno, vibranti pegni
della tua vita intera,
– o tempo ch’io non vedrò,
corone che non potrò io più darti -,
ma quest’aroma,
rose, incenso e lauri,
qui per me nell’aurora s’esala,
ben desta io sono, e tu mi guardi,
vento di mare da te respiro
e alpe viva.

Una vibrante poesia d’amore

Vibra di passione e armonia la poesia d’amore di Sibilla Aleramo, in cui si incontrano la descrizione di un paesaggio marino e quella di un sentimento che è in grado di superare il tempo e la distanza.

 

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