Veramente
Per Anna Achmatova
A chi una parola non ha mai tolto la parola,
e lo dico a voi,
chi se la sa cavare soltanto
e con le parole –
per lui non c’è nulla da fare.
Non alla breve distanza
e non alla lunga.
Rendere resistente un’unica frase,
reggerla nello scampanio di parole.
Questa frase non la scrive nessuno
che non sottoscriva.
Ingeborg Bachmann
(traduzione di Anna Maria Curci)
Wahrlich
Für Anna Achmatova
Wem es ein Wort nie verschlagen hat,
und ich sage es euch,
wer bloß sich zu helfen weiß
und mit den Worten –
dem ist nicht zu helfen.
Über den kurzen Weg nicht
und nicht über den langen.
Einen einzigen Satz haltbar zu machen,
auszuhalten in dem Bimbam von Worten.
Es schreibt diesen Satz keiner,
der nicht unterschreibt. (1)
Ingeborg Bachmann
(edizione di riferimento: I.B., Sämtliche Gedichte, Piper 2005, p. 176)
(1) In occasione del conferimento del premio Etna-Taormina a Anna Achmatova, che ebbe luogo il giorno 12 dicembre 1964 nel Castello Ursino a Catania, Ingeborg Bachmann che, come componente della giuria, ne aveva sostenuto (insieme a Debenedetti, Pasolini, Richter, Ungaretti) l’opera, recitò con voce sicura, senza tremare, senza esitare, senza impuntarsi su alcune parole, diversamente da ciò che avveniva ogni qualvolta leggeva i propri versi, questa sua poesia dedicata alla poetessa russa da lei devotamente ammirata. Le testimonianze riferiscono di una reazione molto positiva di Anna Achmatova, nel segno dell’entusiasmo. Il mese successivo Wahrlich di Ingeborg Bachmann fu pubblicata sulla rivista che proseguiva l’esperienza di “L’Europa letteraria”, che nel corso degli anni si era arricchita delle sezioni “L’Europa artistica” e “L’Europa cinematografica” e che con il numero di gennaio 1965 prende il nome di “L’Europa letteraria, artistica, cinematografica”. In quella serata del 12 dicembre 1964 a Catania fu premiato anche il poeta Mario Luzi.
Nessun commento:
Posta un commento