POESIA INEDITA DI DORIS BELLOMUSTO
Eccomi
Se chiedi a me chi sono
so dire nome e cognome
so dire a chi appartengo
da dove vengo, quanti anni ho.
Ma non è questa la risposta.
Se chiedi a me chi sono
so dire poche cose.
Sono un frammento,
un pezzo,
un punto in un ricamo,
un segmento, un segno
distratto, un incrocio,
un bivio, un binario
un numero primo, una vocale
aperta, una virgola, un punto
interrogativo, un caffè
sospeso, un vetro rotto,
un atto mancato,
un coito interrotto,
un aborto spontaneo.
Se chiedi a me chi sono
so dire chi non sono.
Non sono intera in niente,
anche il mio nome
resta sempre aperto.
Sono un campo a maggese
terra gravida, luna sterile,
cielo che canta in silenzio.
POESIA INEDITA DI GRAZIA PROCINO
Non è già estate
questo caldo mi assale
è il tuo sguardo su di me.
Accende.
POESIA INEDITA DI LUCIA TRIOLO
Fuori dalla parola
Fuori dalla parola
forse
somiglio al
qualcuno
che credo di essere
cammino verso di lui
sul ciglio
dei miei anni
sul ciglio di una ninnananna
lontana
è vuoto il suo volto
mi libera
va verso un altro
POESIA EDITA
TRATTA DA "DI SABBIA E DI ARANCIO CANTERO'"
DI MAURIZIO ROSSI
PIU' LENTO
Post-it per rammentare,
più attenzione nell’attraversare,
più tempo nella cura del mattino
distratto dal predisporre
pranzo e cena e faccende.
Con il peso sullo sterno
e l’assurdo nella testa
corrono i mesi e io
rallento e tengo insieme
i miei progetti con i lacci
dei nervi e delle vene.
Ogni notte più lento
sento che batte il tuo cuore.
POESIA INEDITA DI ATTILIO MAROCCHI
Non e' tutto semplice?
Ho dato quanto basta? Nel soffio della notte? Nel ripensamento? Nello ardore? Nell' andare di Vega?
Come se le costellazioni e le nebulose sapessero sostenere lo sconfinare in un velluto di intenti?
Forse ho osato.
Ho fin calpestato.
Cose semplici. E aiuole di amore.
E foreste. E distanze.
E teorie.
E l' aia della casa avita.
E le fosforescente del giardino.
In una leggerezza.
Arrivando a toccare le idee, le loro perplessita' a continuare ad essere dopo avere oltrepassato l'audacia di pensare.
Come senza un ritorno.
E ancora non mi ritrovo! Non presso il vecchio pioppo che ha visto passare le generazioni. Non accanto al focolare dove le favole a restare hanno guardato le fiamme a dissiparsi.
E le scintille sono diventate cenere.
Ho dato?
Il signore dei cerchi e dei quadrati. Quello oltre gli opposti del male del bene. Decidera'.
Decidera' se ho amato.!
" Non e' tutto semplice?"
POESIA INEDITA DI PATRIZIA SARDISCO
Pingue
discontinua e plurale
assorbo voci e croci
di brute epifanie occasionali
e sono
multiplo di io
sottomultiplo a Dio
potenza ennesima di sfalci e potature
la radice di un rovo senza more
[senza amore]
decimale aperiodico infinito:
arrotondata per eccesso
POESIA EDITA TRATTA DA
"APPRENDISTATO ALLA SALVEZZA"
DI PASQUALE VITAGLIANO
Di sicuro
C’è solo
Che sono vivo
Sì sudo
Ma sto bene
Sudo senza volerlo
Non riesco più a pensare
Come sono arrivato
A questo punto senza sudare
Non c’è alcun calcolo
Nei segni lasciati sulla fronte
Non sono concetti queste gocce
Viscerali e loquaci segnalano
Senza alcuna intenzione visibile
Il momento più eloquente
Che non battezza alcuna bellezza
Ma in silenzio pronuncia il mio nome.
POESIA EDITA TRATTA DA
"L'ORIGINE" DI DOMENICO CIPRIANO
Io sono
tutte le terre che ho visitato
anche se da una sola
ho preso vita.
Lì
è rimasta ferma una ferita
per ogni passo
trascinato stanco
per ogni sguardo
che non mi riconosce.
E sono tanti i segni sul mio corpo
che ha tracciato la poesia
di chi
non ha più un luogo
e chiede asilo.
DUE POESIE INEDITE DI LUCIA LO BIANCO
Ho liberato infine le parole
Ho perso tempo tra la polvere di latta
ed ho inseguito effimere esistenze
nelle fessure e negli spifferi bugiardi.
Ho liberato infine le parole nelle notti
di tristi veglie insonni, suoni rinchiusi
tra celle e carcerieri in stanze abbandonate.
E mi inseguivano le unghia più affilate
di storie alla ricerca di autori consenzienti,
con lance e frecce contro anime innocenti,
solo frammenti di cenci stesi sulle funi
delle memorie riscattate, quando le scatole
del tempo vagabondo spalancavano gli abissi.
E poi spruzzi di scampoli di mare nel silenzio
riempivano di linfa le stanche vene senza sangue
e ricoprivano di spiriti superstiti le superfici
sfregiate dal crudele linciaggio del tempo.
E ho pettinato i miei pensieri vuoti e stanchi
lungo lunghe strade, come filigrana sotto pelle,
per poi rialzarmi come bionda primavera
perduta a rincorrere scomposti venti scarmigliati.
E poi giù, ad inseguire le infinite onde all'orizzonte
tra vite nate ed inventate all’improvviso, su davanzali incolti di parole e di pura fantasia.
La luna e il suo mistero
Rimane vigile un'ultima parola
mentre accanto sospira il vento,
raccolgo i cocci dei miei giorni
ed accarezzo lenta i miei pensieri.
Si avvolgono le onde una ad una
e rimane solo un urlo morbido
e silente, solitudine al tramonto,
voce soffusa nel silenzio dei colori
al calare delle ombre. Rumori.
Mi chiedevi dei fruscii, singhiozzi
di mare verso sera. Ricordi?
Sembra ieri: sfioravi la mia anima
col soffice tocco fragile di vita.
Ora solo suoni, distanti e perduti
e mi ritrovo in questa cuna del tempo
ad attendere invano l'infrangersi
del mare sulla riva, moto infinito.
Attendo la luna e il suo mistero.
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