sabato 3 giugno 2023

TEMPO DI MEMORIA E DI PENSIERO di Ferdinando Gasparini

 

Dove abita il cielo

Che cos’è la poesia... che azione è scrivere poesie? ... che cosa crea il poeta? E chi è il poeta?

È un dire nobile, da alpinista delle vette del cosmo come Neruda; o un precipitare nei burroni come il diciannovenne Rimbaud?

Yeats dice che il poeta canta: “l’amore perduto o la pura e semplice solitudine”. Così parlerebbero Dante, Milton, Shakespeare, Shelley...

In un frammento Saffo, la prima poetessa greca, esclama.” Eros ha sconvolto il mio cuore. Come un vento che si abbatte sulle querce, sulle montagne”.

Per   questo   Montale   affermerà   che   “esiste   la   realtà   oltre   a   quello   che   si   vede”. Artista è il nostro vate che rompe con le rime, e “ci mette nel mezzo di una verità”. Fa un percorso esistenziale. Parte da cose umili, della quotidianità, per proporre il suo pensare e arrivare ad una verità. Quale verità? Uscire dalla normalità e scoprire nell’imprevisto la “speranza” che dà calore alla vita. Invito pressante all’” occasione propizia   “del   momento,   che   la   Grecia   e   la   Roma   cristiana   chiameranno   Kairos,   il tempo “qualità”, al posto del tempo “quantità”.

 Ritorniamo   a   Yeats.   Il   poeta   che   vive   il   momento   storico   del   passaggio   dalla meccanica   all’elettronica.   L’uomo   percepisce   il   nostro   presente   nel   suo   apparire, quel territorio che si propone tra il reale e l’artificiale. È l’occasione del creare una nuova  scienza,   unire   il   presente  col  passato   e  il  naturale   con   il   sovrannaturale.  Il poeta   dovrà   equilibrare   i   vari   elementi   e   costruire   una   nuova   identità,   sempre consapevole d’essere:” un passeggero tra spirali di cenere e vetrate di vento”.

Ricordiamo   Ungaretti   l’uomo   che   vive   la   guerra   e   il   dolore,   come   noi   oggi,   e   ci ricorda: ” l’importanza della parola con il suo rapportarsi con il silenzio circostante”.

Il nostro attuale vociare continuo si può ben definire il nostro silenzio circostante.

 Per   me,   che   cos’è   la   poesia,   come   vivo   il   suo   “parlare”,   che   significa   il   suo accompagnare i miei saggi, lunghi e ricchi di mente, e in un’età non più giovane?

Lo dico come la sento:

1

Essa nasce da me, da sola. Non prevista, non pensata, non cercata.

2

Arriva alla  fine di percorsi.  Come si svegliasse un bimbo dentro di me e lui

prendesse le mie parole per dire la sua.

3

Tocca la verità, la capacità che ho maturato in me di percepire la vita come essa è.


E ora mi dice:

Forse se ti ascolti

Anche tu

Puoi essere poeta.

Essa è la presenza

Che ti accoglie e ti plasma.

Ti pone sereno e felice

D’esser nato e vissuto.

Come la luce del sole

E il sonno della luna.

                                                              

Ferdinando Gasparini 

 


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