martedì 9 dicembre 2025

DA ALTRE LINGUE, IN ALTRE LINGUE: Rose Ausländer - a cura di Anna Maria Curci

 


Rose Ausländer (“rosa” come il fiore, mentre Ausländer significa “straniero” in tedesco), questo il nome d’arte scelto da Rosalie Beatrice Scherzer, nata l’11 maggio 1901 a Czernowitz (Bucovina), nell’allora impero austroungarico, morta a Düsseldorf il 3 gennaio 1988 e trasportata dalle vicende biografiche: studi, le due guerre mondiali, la ricerca di un lavoro, la fuga dall’antisemitismo, di volta in volta, a Vienna, a Budapest, a New York, poi ancora nella città natale, di nuovo a New York, infine in Germania. Singolare nelle sue raccolte di versi è la conversazione ininterrotta, solo apparentemente semplice, tra gli ‘universali’, della natura così come dello spirito. Le otto poesie che seguono, nell’originale tedesco e nella mia traduzione, ne sono un esempio. (Anna Maria Curci)

*

Mein Atem

In meinen Tiefträumen
weint die Erde
Blut

Sterne lächeln
in meine Augen

Kommen Menschen
mit vielfarbnen Fragen
Geht zu Sokrates
antworte ich

Die Vergangenheit
hat mich gedichtet
ich habe
die Zukunft geerbt

Mein Atem heißt
Jetzt

Il mio respiro

Nei miei sogni profondi
la terra piange
sangue

Le stelle sorridono
nei miei occhi

Se vengono persone
con domande multicolori
andate da Socrate
rispondo

Il passato
mi ha composto in versi
io ho
ereditato il futuro

Il mio respiro si chiama
adesso

*

Ich

bin
eine Koralle
im Meer der
Erinnerungen
und warte
auf den Wind

Prinzessin
fisch
mich auf
leg mich
um deinen Hals

Das wär
mein Glück

Io

sono
un corallo
nel mare dei
ricordi
e attendo
il vento

Principessa
pescami
su
mettimi al collo

Sarebbe
la mia fortuna

*

Mutter Sprache

Ich habe mich
in mich verwandelt
von Augenblick zu Augenblick
in Stücke zersplittert
auf dem Wortweg
Mutter Sprache
setzt mich zusammen
Menschmosaik

Madre lingua

Mi sono
tramutata in me
di attimo in attimo
smembrata fatta a pezzi
sul sentiero di parole
madre lingua
mi ricompone
mosaico di persone

*

Mutterland

Mein Vaterland ist tot
sie haben es begraben
im Feuer

Ich lebe
in meinem Mutterland
Wort

Madreterra

La mia patria è morta
l’hanno sepolta
nel fuoco

Io vivo
nella mia madreterra
la parola

*

Der Himmel

Er hat seine Masken abgelegt
Nachtwolken verbieten
den Sternen
Schwester Erde
zu sehen

Er träumt
daß sein endloses Schwarz
Trauer trägt um die Sonne
er träumt die Menschen auf Erden
die ihn blau träumen

In undurchdringlichen Dunkel
zählt er seine Wohnungen
sieben sollen es sein
aber es stimmt nicht
unendlich mehr

Er zählt unendlich

Il cielo

Ha dismesso le sue maschere
Nuvole notturne impediscono
Alle stelle
Di vedere
La sorella terra

Lui sogna
che il suo nero infinito
porti il lutto per il sole
sogna gli uomini sulla terra
che lo sognano azzurro

Nel buio impenetrabile
conta le sue abitazioni
devono essere sette
ma non è così
infinitamente di più

Lui conta all’infinito.



*



Herbst

Auch im Herbst
singen die Vögel
dies auserwählte Volk


Wir Maskenträger
haben verlernt
zu lauschen
dem Amselgespräch
und der innern Musik


Herbst
der freundliche Feind


Leg deinen Raum
in den Rahmen
der Zeit



Autunno

Anche in autunno
gli uccelli cantano
questo popolo eletto

Noi che indossiamo maschere
abbiamo disimparato
a tendere l‘orecchio
al colloquio tra merli
e alla musica interiore

Autunno
il nemico cordiale

Poni il tuo spazio
nella cornice
del tempo



*

Noch bist du da

Wirf deine Angst
in die Luft

Bald
ist deine Zeit um

bald
wächst der Himmel
unter dem Gras
fallen deine Träume
ins Nirgends

Noch
duftet die Nelke
singt die Drossel
noch darfst du lieben
Worte verschenken
noch bist du da

Sei was du bist
Gib was du hast



Ancora ci sei

Lancia in aria
la tua paura

Presto
finirà il tuo tempo

presto
il cielo crescerà
sotto l‘erba
i tuoi sogni cadranno
nel Nessundove

Ancora
profuma il garofano
il tordo canta
ancora ti è concesso amare
regalare parole
ancora ci sei

Sii ciò che sei
Dai ciò che hai



Gemeinsam

Vergesset nicht
Freunde
wir reisen gemeinsam

Besteigen Berge
pflücken Himbeeren
lassen uns tragen
von den vier Winden

Vergesset nicht
es ist unsere
gemeinsame Welt
die ungeteilte
ach die geteilte

Die uns aufblühen lässt
die uns vernichtet
diese zerrissene
ungeteilte Erde
auf der wir
gemeinsam reisen



Insieme

Non dimenticate
amici
noi viaggiamo insieme

Scaliamo montagne
cogliamo lamponi
ci lasciamo trasportare
dai quattro venti

Non dimenticate
è il nostro
mondo in comune
quello indiviso
ahi quello diviso

Che ci fa fiorire
che ci annienta
questa dilaniata
terra indivisa
sulla quale noi
viaggiamo insieme

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