Apro l’editoriale riguardante il tema del conflitto, il
quale contiene diverse implicazioni che cercherò di sviluppare brevemente.
Purtroppo, nel tempo che stiamo vivendo, la prima causa del
conflitto sono le guerre che ci circondano. In questo caso, il contrasto tra
popoli porta alla distruzione e l’uomo diviene un carnefice. E’ un’atmosfera
carica di tensione, paura e tanto dolore. La popolazione mondiale è cresciuta a
dismisura e la terra ormai è diventata un piccolo globo che non può soddisfare
le esigenze di vita di tutti. Per di più, il pianeta si sta esaurendo quasi
sicuramente per mano dell’uomo. Queste condizioni determinano un bisogno vitale
per tante popolazioni e fomentano contrasti molteplici (comprese religioni
differenti) che sfociano nel conflitto di odio, che ben conosciamo e che
speriamo non si allarghi ulteriormente.
Un’altra causa che può determinare un conflitto è quella
delle idee e visioni contrapposte. Ognuno ha un proprio pensiero e quando i
desideri e le concezioni non incontrano l’approvazione degli altri, nascono
contrasti. L’esempio più significativo è quello dei partiti politici, che alle
volte rasentano l’odio.
Il conflitto può nascere anche da una tensione personale,
quando si è costretti a sottostare a volontà sovrapposte che obbligano a
prendere una decisione diversa dalla nostra. Può nascere un contrasto anche con
se stessi quando si devono fare delle scelte che producono una lotta interna.
Il conflitto non ha barriere, può svilupparsi in qualsiasi luogo e con
qualsiasi persona, anche con chi si ama di più. A volte può essere una
qualsiasi competizione, soprattutto se qualcuno vuole prevalere aggressivamente.
Riguardo allo stato emotivo/cognitivo può procurare una
condizione di ansia perenne, che nelle relazioni con gli altri crea delle
divergenze e contrasti, poiché ci sono coscienze con diversi gradi di
evoluzione. Infatti, più una coscienza è evoluta, più si è consapevoli del
pensiero degli altri. Si è così in grado di comunicare mantenendo una relazione
pacifica, che in certi casi genera empatia. Viceversa, il conflitto può passare
dal verbale alla rabbia e trascendere nell’azione.
Nella riflessione riguardante un conflitto morale, si può
considerare filosoficamente che vi sono svariate tensioni e plurimi concetti
che diversificano certi valori. Compare in ogni modo quando vi è una relazione
antagonista e diviene negativo quando genera una frustrazione per il contrasto
tra i nostri desideri e bisogni con quello che realmente si può attuare.
Ecco, ho cercato di evidenziare alcuni aspetti determinanti un conflitto.
Ora lascio che gli altri approfondiscano il tema.
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